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Esempi pratici
Ticino

Pomodori ticinesi sempre più sostenibili

25.10.2024

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La TIOR SA raggruppa trenta produttori orto-frutticoli ticinesi e da oltre 15 anni si impegna con l’Agenzia dell’energia per l’economia (AEnEC) per ridurre i consumi e aumentare l’efficienza energetica. Siamo andati a trovarli per scoprire dove vengono coltivati e imballati i tanto amati pomodori ticinesi che, assieme a molti altri prodotti, giungono quotidianamente sulle tavole delle famiglie in tutta la Svizzera.  

Pomodori, zucchine, cetrioli e lattughe: sono molti i prodotti ticinesi che finiscono sulle tavole di tutta la Svizzera grazie a TIOR SA, situata nel mezzo del piano di Magadino, con una filiale a Stabio. Il 70% della frutta e della verdura che giunge nei suoi magazzini è destinato a ripartire presto per il mercato di oltre Gottardo, composto soprattutto da grandi supermercati come Migros, Coop, Aldi, Manor e altri. Tra le torri composte da ceste e scatole di cartone c’è un gran fermento. Le consegne vanno effettuate entro la fine della giornata e le verdure da scegliere, calibrare e imballare sono tante. I prodotti di scarto, invece, vengono utilizzati per la produzione di biogas – un ulteriore modo per sfruttare le risorse al meglio.  

EFFICIENZA A 360°

Tutto si svolge in maniera efficiente affinché i prodotti freschi giungano a destinazione in tempo. Un’efficienza sul lavoro che va di pari passo con l’efficienza energetica. TIOR SA ha infatti intrapreso importanti passi per migliorare la sostenibilità e ridurre i consumi; lo dimostra anche l’attuale sede, realizzata nel 2009 rispettando i più alti standard energetici Minergie. «Ci impegniamo da sempre per garantire una produzione rispettosa dell’ambiente» ci ricorda il direttore della TIOR SA Marco Bassi, «ma bisogna sempre trovare il giusto equilibrio tra gli investimenti nell’efficienza energetica e la sostenibilità economica.»

UTILIZZO DEL CALORE RESIDUO DELLE CELLE FRIGORIFERE

Le sei celle frigorifere presenti nei magazzini sono necessarie per garantire la catena del freddo e stoccare temporaneamente i prodotti. Le temperature variano dai 2 ai 14 gradi, ma raffreddare questi impianti richiede molta energia. Nel 2022 la TIOR SA ha inaugurato un nuovo sistema di raffreddamento ad anidride carbonica (CO2); oltre a essere più piccolo rispetto al precedente, ha permesso di raggiungere importanti obiettivi energetici. «Questo impianto ci ha permesso di ridurre del 25% il nostro consumo di elettricità» prosegue Bassi. «Un vantaggio anche economico, considerato l’aumento dei prezzi dell’energia.»   

L’energia recuperata dagli scambiatori di calore permette anche di riscaldare il resto dell’edificio. «Con questo sistema si ottiene un doppio vantaggio» spiega il consulente dell’AEnEC Lorenzo Medici. «Da una parte si riutlizza il calore, dall’altra si evita di installare un impianto di riscaldamento a olio o una termopompa aggiuntiva per il resto dell’edificio.»

L’utilizzo nel circuito chiuso della CO2 (in forma liquida e gassosa) ha un ulteriore vantaggio: in caso di perdite, non si inquina l’atmosfera con gas dannosi per l’ozono o stabili nell’aria. La Confederazione ha fissato infatti come obiettivo per tutti gli impianti di raffreddamento il passaggio a liquidi naturali, così da eliminare l’utilizzo di liquidi sintetici. TIOR SA ha già intrapreso tutti i passi necessari per rispondere a questa esigenza. 

TANTA TECNOLOGIA NELLE SERRE DEL FUTURO

Al di fuori dei magazzini si estendono serre a vista d’occhio. Ne visitiamo una, costruita alla fine del 2023 e distante pochi chilometri che è dotata di tecnologie all’avanguardia e rappresenta un esempio da seguire. La struttura è stata realizzata con doppi schermi per minimizzare le perdite di calore. Il tetto, laddove possibile, è coperto da pannelli solari che forniscono l’energia necessaria. L’impianto non è ancora ultimato, ma potrebbe presto raggiungere una produzione annua di 800 000 kilowattora, equivalente al consumo annuale di circa 200 economie domestiche. Dentro alla serra tutto è studiato al millimetro. Grazie alla tecnica fuori suolo, le piante crescono al di sopra del livello del terreno e ogni giorno un sistema computerizzato fornisce alle piante i nutrienti necessari. Il futuro dell’agricoltura, insomma, è ad alto contenuto tecnologico e attento all’efficienza energetica, fin nei più piccoli dettagli. 

Impianto fotovoltaico installato sui tetti delle serre di ultima generazione.

Nuovo impianto a CO2 per il raffreddamento delle celle frigorifere. Nella foto, da sinistra: Walter Bisang, Marco Bassi e Lorenzo Medici.

Produzione di pomodori con la tecnica Fuori suolo.

Marco Bassi.

Linea per l’imballaggio delle verdure.

Marco Bassi e Walter Bisang.