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La sede di San Gallo: Modello di efficienza energetica per 300 banche
Raiffeisen

Il lavoro pionieristico svolto da Raiffeisen Svizzera dà buoni frutti. Sono ormai più di una dozzina le agenzie locali che partecipano al modello PMI dell’AEnEC. L’impegno di ognuna contribuisce al risparmio dell’intero gruppo, che nel 2014 ha ridotto il consumo energetico del proprio parco immobiliare del 14 per cento rispetto al 2013.

Raiffeisen Svizzera è il centro servizi per le circa 300 banche Raiffeisen, che contano più di 1000 agenzie. Tali banche sono autonome e proprietarie di Raiffeisen Svizzera. Con 1000 edifici e oltre 1600 bancomat, Raiffeisen vanta il parco immobiliare più grande e la rete di bancomat più estesa di tutte le banche elvetiche.

Esigenze diverse

Sebastian Tomczyk, geografo diplomato responsabile della tutela dell’ambiente e del clima nel team deputato alla sostenibilità presso Raiffeisen Svizzera, attribuisce grande importanza all’efficienza energetica. Per adottare misure adeguate, ha dovuto prima fare chiarezza riguardo al consumo energetico globale del gruppo: «Nel 2011, quando ho iniziato a raccogliere dati per stilare il rapporto del gruppo, non conoscevamo la quantità di energia necessaria per far funzionare una banca. Ci era noto il consumo elettrico, ma già calcolare l’energia termica risultava difficile.» Nell’ambito di un progetto pilota è stato analizzato il consumo energetico di dieci banche. Ora sappiamo che circa l’80 per cento dell’impatto ambientale del gruppo bancario è riconducibile al consumo energetico degli edifici (corrente e riscaldamento) e al traffico professionale (auto e mezzi pubblici).


Per ottenere un risparmio energetico a livello del gruppo, Raiffeisen punta sul modello PMI dell’AEnEC: «Le nostre 300 banche sono decentralizzate e hanno esigenze diverse, per questo non è possibile partecipare all’AEnEC in veste di unico gruppo.» È dal 2012 che Raiffeisen Svizzera ha aderito al modello energetico dell’AEnEC, mentre le singole agenzie – talvolta molto piccole – partecipano al modello PMI, al quale conviene partecipare già a partire da costi energetici annui di 20000 franchi. Il moderatore dell’AEnEC Daniel Zbinden assiste il gruppo Raiffeisen insieme al collega Rudolf Anderegg. Per lui, la cultura aziendale di Raiffeisen è un fattore di successo decisivo: «Presso la Banca Raiffeisen ho trovato le porte aperte. Affronta il tema dell’energia con la stessa attenzione che riserva a clienti e collaboratori.»

Risparmio del 14 per cento

Il gruppo bancario – che nel 2014 ha ridotto il consumo energetico del proprio parco immobiliare mettendo a segno un risparmio energetico del 14 per cento rispetto al 2013 – ha fatto un enorme balzo in avanti. Questo risultato è dovuto in buona parte al centro di calcolo: la virtualizzazione e l’aumento della temperatura di raffreddamento nel locale server a 25,5 °C hanno permesso di ottenere risparmi notevoli. In tale contesto, Tomczyk definisce Raiffeisen Svizzera un modello per l’intero gruppo: «La partecipazione all’AEnEC ha sensibilizzato il gruppo nei confronti dell’efficienza energetica, tema che oggi riveste maggiore importanza
rispetto ad un tempo. Nel caso del centro di calcolo, va tuttavia anche sottolineato che possiamo contare sull’apporto di Alfred Lindenmann e Thomas Zellweger, due grandi esperti in ambito IT.»

Le singole banche non hanno esitato a fare tesoro delle esperienze positive di Raiffeisen Svizzera: sono ormai più di una dozzina le agenzie che hanno aderito al modello PMI dell’AEnEC. Zbinden sottolinea che l’età dell’edificio non è rilevante ai fini di un potenziale risparmio energetico: «Persino nel caso di una nuova costruzione in funzione da soli due anni è possibile individuare ben 20 misure di efficienza energetica redditizie. Nelle banche Raiffeisen esaminate, i risparmi ottenuti sono compresi tra il 7 e il 53 per cento. In media, il
consumo energetico è stato ridotto di circa un quarto.» Anche se per una banca il consumo di energia rappresenta un fattore di costo alquanto modesto, questi risultati dimostrano che il risparmio energetico significa anche risparmio di denaro.

Stima reciproca

Secondo Tomczyk, il successo ottenuto è da attribuire alla procedura dell’AEnEC orientata all’attuazione di misure di ottimizzazione, ma anche all’atteggiamento di ascolto e di stima tra i vari partecipanti. «Ci siamo riuniti più volte per discutere con Daniel Zbinden e i rappresentanti del Facility Management, dell’IT e del servizio di
sicurezza. Abbiamo dovuto dimostrare che il nostro obiettivo non era interferire con i singoli ambiti di competenza, bensì realizzare insieme progetti globali e di più ampio respiro. Già in passato molti responsabili
hanno contribuito in misura notevole all’efficienza energetica della banca. Oggi, grazie all’implementazione dei nuovi sistemi è divenuto possibile discuterne e la stima reciproca è aumentata.»

Ulteriori informazioni

Il consumo energetico degli impianti di risalita non è assolutamente costante. I partecipanti all’AEnEC, come la Engadin St. Moritz Mountains AG, la Savognin Bergbahnen AG, la Mottas Naluns Scuol-Ftan-Sent AG, la AG Luftseilbahn Corviglia-Piz Nair o la Corvatsch AG, devono affrontare ogni anno lo stesso problema: picchi e oscillazioni nel consumo di energia elettrica. Anche Arosa e Lenzerheide si impegnano nel risparmio energetico.

L’uso sostenibile delle risorse naturali assume un’importanza fondamentale per chi gestisce impianti di risalita. Un ambiente incontaminato è ciò che rende unica un’esperienza in montagna e rappresenta la base sia del turismo estivo che di quello invernale. Ecologia, sostenibilità e autenticità sono tre fattori chiave che influenzano in modo determinante le imprese del settore turistico sia sul piano operativo e strategico che su quello della comunicazione. Per Arosa e Lenzerheide la sostenibilità non è una semplice parola di tendenza, bensì un valore essenziale perseguito già da molti anni soprattutto in ambito tecnico. Il tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente è parte integrante della strategia delle due località, che si impegnano a fondo per proporre ai clienti un’offerta efficiente e sostenibile. Molti progetti sono già stati attuati, ma resta ancora molto da fare.

Alleanza vincente

Nella stagione invernale 2013/14, i comprensori sciistici di Arosa e Lenzerheide hanno inaugurato la «Urdenbahn», la funivia che collega Hörnli a Urdenfürggli. Con 225 chilometri di piste e 43 impianti di trasporto, Arosa Lenzerheide è la più grande area sciistica contigua dei Grigioni. Questo collegamento, che è stato oggetto di riflessioni e dibattiti per oltre 40 anni, ora è divenuto realtà. La nuova offerta di piste, notevolmente ampliata, piace molto ai visitatori, ma non è tutto: anche i due gestori definiscono il collegamento una soluzione vantaggiosa per ambo le parti.

Partner ideali

Meteo, situazione economica e concorrenza straniera sono fattori determinanti con cui le stazioni sciistiche si trovano sempre più spesso a fare i conti. Chi pratica sport invernali si aspetta ogni volta una neve perfetta, piste impeccabili e una gastronomia di alto livello. Con il collegamento di due località già di per sé molto apprezzate e rinomate, i visitatori possono beneficiare ora di una scelta pressoché infinita, in modo che chiunque possa trovare la pista più adatta alle proprie esigenze.

Arosa Bergbahnen e Lenzerheide Bergbahnen attirano due diverse categorie di visitatori: mentre Arosa è una meta apprezzata soprattutto da chi si concede una settimana di vacanza, Lenzerheide registra anche un forte afflusso di turisti di giornata. Come affermano Marc Gisler e Andreas Sturzenegger di Arosa Bergbahnen, una possibile spiegazione è data dalle ben 365 curve che caratterizzano il percorso tra Coira ed Arosa. Non tutti gli automobilisti sono disposti ad affrontarlo – specialmente per un solo giorno di vacanza – e preferiscono optare per la più accessibile Lenzerheide.

Ora, però, si offrono innumerevoli possibilità su entrambi i versanti: sia ad Arosa che a Lenzerheide, non resta che agganciare gli sci ed esplorare comodamente le due valli.

Definizione dei dettagli con l’AEnEC

Le due aziende di impianti di risalita si impegnano per garantire un utilizzo sostenibile ed efficiente dell’energia, e dal 2014 partecipano al modello energetico dell’AEnEC. Da molti anni, ormai, l’efficienza energetica è un tema prioritario per Arosa e Lenzerheide; ora, però, con il sostegno del moderatore AEnEC Holger Papst si scende per così dire più nei «dettagli». Con gli accordi sugli obiettivi, stipulati da ambo le parti, si adempie all’articolo cantonale sui grandi consumatori e le aziende ottengono un’esenzione dal supplemento di rete. Lenzerheide beneficia inoltre del bonus ewz, mentre ad Arosa si punta a ottenere l’esenzione dalla tassa sul CO2 per le strutture alberghiere dell’impresa, afferma Papst.

Poiché sia Arosa Bergbahnen che Lenzerheide Bergbahnen sono nuovi partecipanti dell’AEnEC, sarà possibile valutare i primi dati sulle riduzioni di CO2 e di kilowattora solo dopo il primo monitoraggio che avverrà il prossimo anno. Tuttavia, sulla base dei numerosi dati disponibili sulla situazione energetica attuale e dell’analisi del potenziale, sono state definite congiuntamente circa 140 misure. Se verranno tutte implementate secondo le attese, si otterrà un risparmio energetico annuo pari a circa 400 megawattora ad Arosa e a ben 800 megawattora a Lenzerheide. Le due imprese, inoltre, collaborano con l’AEnEC per realizzare una riduzione annua delle emissioni pari, rispettivamente, a 45 e 50 tonnellate di CO2.

Misurazioni decentralizzate

Tra i partecipanti all’AEnEC, le due imprese grigionesi rappresentano un caso piuttosto particolare: del resto, non si tratta di aziende «tradizionali» che permettono di ricavare tutti i dati energetici rilevanti in un unico luogo. La distribuzione geografica degli impianti, delle officine e delle aziende gastronomiche rende difficoltosa la gestione energetica. La fase iniziale è stata piuttosto complessa, dichiara Samuel Lorez, responsabile tecnico di Lenzerheide Bergbahnen. Per tenere una contabilità corretta dei consumi energetici, è necessario disporre dei
dati di ogni singolo impianto, tra cui ad esempio ogni cannone da neve.

Per quanto riguarda il problema della distribuzione geografica, tuttavia, i Grigioni hanno finito per assumere un ruolo pionieristico. Dal 2009, a Lenzerheide, un sofisticato sistema di gestione degli edifici consente di monitorare, pilotare e ottimizzare in modo centralizzato tutti gli impianti di riscaldamento, di aerazione e di illuminazione nonché gli impianti nelle cucine. Di questo sistema, Lorez apprezza il fatto che consenta di risolvere piccoli problemi tecnici direttamente dalla centrale. Così, ad esempio, può regolare comodamente dal computer temperature troppo elevate in locali poco o per nulla utilizzati. Tutte queste operazioni contribuiscono positivamente al bilancio energetico, senza che gli ospiti debbano mai rinunciare al comfort desiderato. In definitiva, è proprio questo l’obiettivo primario delle due stazioni sciistiche collegate dalla «Urdenbahn».

Ulteriori informazioni

Nel 2013, l’hotel Mövenpick di Ouchy siglava un accordo sugli obiettivi con l’AEnEC: nel momento in cui venivano annunciate le nuove esigenze legali per i grandi consumatori di energia, l’accordo era una sorta di ufficializzazione di un impegno per l’efficienza energetica sottoscritto in realtà da lungo tempo.

Jean-Marc Rossi, responsabile tecnico dell’hotel Mövenpick di Ouchy, Losanna e il consulente AEnEC Daniel Wenger possono essere soddisfatti dei costanti progressi fatti dall’hotel per quanto concerne l’efficienza termica e elettrica.

Dal 1992, infatti, l’hotel Mövenpick, fedele alla cultura della sostenibilità di Mövenpick Hotels & Resorts, aveva intrapreso un percorso di ottimizzazione e di monitoraggio del consumo idrico ed energetico insieme a un’azienda vodese molto nota nel settore.

Da oltre 20 anni l’ingegnere e coordinatore Daniel Wenger segue con consulenze e rapporti settimanali gli sforzi dell’hotel Mövenpick di Ouchy per la gestione energetica, e in più oggi ricopre anche il ruolo di consulente AEnEC. «In Christian Kramer, che dirige l’hotel dal 2002, e in Jean-Marc Rossi, suo responsabile tecnico dal 2013, ho trovato una motivazione straordinaria!», afferma compiaciuto Wenger.

Jean-Marc Rossi si reca tutti i giorni in albergo con un mezzo di trasporto comune… non certo tra i più comuni! Quando il tempo non è troppo inclemente, prende il battello da Evian-les-Bains a Ouchy e unisce così l’utile al dilettevole: il tecnico francese è molto sensibile alle problematiche ambientali e alle difficoltà che spesso in questo settore impediscono di progredire con la dovuta rapidità. «Ma nell’hotel Mövenpick gli ostacoli sono ben pochi», sottolinea Rossi, a cui è affidato il compito di monitorare quotidianamente le numerose misure già adottate per l’efficienza energetica e supervisionare l’implementazione delle tante misure nuove previste nel catalogo già stabilito.

Dodici anni di miglioramenti

Così, tra il 2002 e il 2014, l’hotel ha provveduto al rifacimento di tutte le facciate, con sostituzione di tutti i giunti e rinnovo e miglioramento dell’isolamento e dell’impermeabilizzazione dei tetti. Questo lavoro sull’involucro dell’edificio è stato completato a livello delle camere con l’installazione dei tripli vetri. Sempre nelle camere, oltre all’efficienza termica si è cercato di ottimizzare anche l’efficienza elettrica con la sostituzione dei minibar e delle lampadine: le soluzioni a basso consumo sono ora la norma nella maggior parte delle aree dell’albergo. Efficienza migliorata anche grazie all’ammodernamento degli ascensori riservati ai clienti.

Per quanto riguarda l’impianto di riscaldamento, ora viene utilizzata una pompa di calore reversibile bivalente associata a una nuova caldaia a gas a condensazione. «A seguito dei lavori per l’isolamento dell’edificio, il consumo di gas per il riscaldamento è diminuito da 1 348 MWh nel 2010 a 801 MWh nel 2014», precisa il tecnico. Questo significa che l’hotel è a buon punto nel suo iter per ridurre di 36 tonnellate le emissioni di CO2 tra il 2013 e il 2020. Parallelamente, poiché l’elettricità viene utilizzata in modo più efficiente, il consumo di energia elettrica è aumentato solo del cinque percento, nonostante l’aggiunta nel 2012 di una nuova ala certificata «Minergie» con 72 camere, cioè il 25 percento di camere in più. «Tutti questi lavori sono andati di pari passo con un’ottimizzazione settimanale della gestione», osserva soddisfatto il consulente AEnEC Daniel Wenger.

Inoltre, sul tetto della nuova ala sono stati installati dei pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, il cui consumo è stato peraltro ridotto grazie all’installazione sistematica di dispositivi di risparmio idrico in tutte le camere. In questo contesto, è chiaro che dal punto di vista energetico la sostituzione della sauna con l’hammam è quanto mai opportuna… ed è quello che sarà presto fatto!

Uno slancio che non conosce soste!

Il programma di rinnovo continuerà per le camere più vecchie e interesserà anche i ristoranti, il bar e le sale per conferenze. Verranno presto installati nuovi impianti frigoriferi e l’illuminazione verrà sostituita anche nelle cucine e nei locali di servizio, ai piani interrati e nel parcheggio sotterraneo. E anche l’ascensore di servizio sarà ammodernato, con più attenzione all’estetica…

Complessivamente, dai risultati molto positivi di questi numerosi interventi – alcuni di grande portata generale, altri mirati in modo specifico – è possibile trarre questo insegnamento: non esistono risparmi di poco conto, perché ogni minimo dettaglio conta. Per inciso, al momento di congedarci, mentre Jean-Marc Rossi ci accompagna all’uscita, si accorge che in cucina c’è un’apparecchiatura che è stata accesa con troppo anticipo: un «dettaglio», appunto, che Rossi segnala gentilmente al personale presente. E conclude: «Se vogliamo raggiungere l’efficienza energetica, migliorare anche il più piccolo gesto è importante quanto migliorare gli aspetti tecnici!»

L’azienda Ginsana SA di Bioggio TI, negli ultimi anni ha realizzato diversi miglioramenti con l’ammodernamento degli impianti tecnici e degli involucri edilizi. Risultati particolarmente significativi si sono ottenuti con la recente installazione di un impianto di recupero del calore.

Per quasi due mila anni le attività umane non hanno esercitato un impatto negativo sul clima, sia perché la terra ospitava un numero di abitanti di gran lunga inferiore a quello attuale, sia perché non esistevano ancora i mezzi per influire sull’ambiente. Con l’avvento della rivoluzione industriale, invece, l’uomo ha acquisito gli strumenti per modificare l’ambiente e con esso la base della propria esistenza.

Ed è solo da poco tempo che la società è diventata consapevole degli effetti collaterali dell’industrializzazione e ha iniziato a valutare con più attenzione il modo di impiegare l’energia e le implicazioni associate al rilascio di gas serra. In un’azienda come la Ginsana SA è scontato che si dia importanza ad una produzione in sintonia con la natura. L’azienda, che fino all’anno 2008 portava il nome di Pharmaton SA, produce medicamenti naturali a base di estratti naturali come la radice di ginseng, la cui efficacia è stata documentata per la prima volta due mila anni fa.

Gli sforzi operati dalla Ginsana SA in collaborazione con l’AEnEC hanno permesso di ridurre drasticamente sia il consumo di energia sia le emissioni di CO2. Tale successo è maggiormente dovuto ad un sistema di recupero del calore residuo che rende praticamente superfluo l’impiego di energia fossile per il riscaldamento.

Passare in tutta efficienza dal caldo al freddo al caldo

Nella produzione di preparati farmaceutici è fondamentale mantenere costanti le condizioni ambientali di umidità e temperatura dei locali. Per determinati processi produttivi è indispensabile che l’umidità dell’aria sia mantenuta bassa. A tale scopo vengono impiegati dei compressori refrigeranti che producono acqua fredda che va a raffreddare l’aria circolante nell’impianto di trattamento dell’aria. Il processo di raffreddamento dell’aria fa condensare l’acqua e l’aria una volta raffreddata e deumidificata deve poi essere nuovamente riscaldata prima di essere immessa nei locali di produzione. Succede pertanto che in estate e nelle giornate umide delle stagioni di transizione, in cui l’umidità dell’aria può essere molto elevata, si consumi molta energia per il riscaldamento.

«Il consumo energetico per la deumidificazione e per il riscaldamento è stato ridotto di oltre l’80%.»

Percentuali impressionanti: il consumo energetico per il riscaldamento è stato ridotto dell’80%.

Se prima quest’aria veniva riscaldata utilizzando fonti energetiche come l’olio combustibile o il gas naturale, oggi si ricorre per lo più all’energia prodotta dall’impianto di recupero del calore che sfrutta il calore residuo dei compressori refrigeranti. Dall’entrata in funzionamento dell’impianto il consumo di energia di riscaldamento di origine fossile, nei mesi da febbraio a novembre, è stato praticamente azzerato. Il sistema di recupero del calore e le misure edilizie adottate hanno permesso di coprire anche una quota cospicua del fabbisogno di riscaldamento nei mesi di dicembre e gennaio. In tal modo è stato possibile ridurre dal 2005 il consumo energetico per il riscaldamento di oltre l’80%. Il che equivale ad una riduzione annua del consumo di energie fossili di 1160 MWh e ad un calo delle emissioni di CO2 di 230 tonnellate.

Risultati impressionanti

L’installazione dell’impianto di recupero del calore è la misura che avuto gli effetti più strabilianti sul bilancio energetico. Essa non è comunque l’unica misura realizzata a Bioggio TI. Sul tetto è stato installato un impianto solare termico di dimensioni industriali che in estate serve a preriscaldare l’acqua che alimenta l’impianto di produzione del vapore ed in inverno è utilizzato come impianto di sostegno per il riscaldamento degli ambienti. Con il calore residuo dei compressori di aria compressa si riscalda l’acqua utilizzata nel reparto di produzione, in cucina e nei restanti locali sanitari. E poi ricordiamo l’installazione di infissi più isolanti, l’isolamento dei tetti, l’impiego più efficiente dei macchinari e il sistema di ventilazione che grazie ad un nuovo dispositivo di gestione consuma meno energia. In totale sono 32 le misure di ottimizzazione stabilite e attuate insieme all’AEnEC.

Il risultato è tangibile: rispetto all’anno 2005 nell’anno 2011 le emissioni totali di CO2 sono state ridotte complessivamente di 267 tonnellate. Il consumo energetico totale (fossile e elettrico) è sceso di ben 1510 MWh/a. Ovviamente gli sforzi di risparmio energetico compiuti dalla Ginsana SA sono redditizi anche finanziariamente.

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