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Diamoci da fare!

Con lo schieramento a favore del raggiungimento di un saldo netto delle emissioni pari a zero entro il 2050, l’economia si è posta l’obiettivo di realizzare anche in futuro la decarbonizzazione in modo economicamente sostenibile.

Percepiamo che la decarbonizzazione come parte di una conduzione aziendale orientata al futuro costituisce una priorità, ma anche una sfida. Ciò può rubare il sonno ad alcune direttrici e ad alcuni direttori: che fare? Per noi un saldo netto delle emissioni pari a zero è raggiungibile? Come lo finanzio? Occorre modificare i processi o persino il prodotto? Quali rischi corro?

È urgente il bisogno di un piano di attuazione. Per questo motivo abbiamo sviluppato il Piano per la decarbonizzazione. Esso risponde a domande in sospeso poiché mostra sulla base di analisi e in modo orientato al processo tramite quali misure individuali un’azienda riesce gradualmente entro il 2050 a non generare più emissioni di CO2. Entrate nel mondo della decarbonizzazione e lasciatevi ispirare dai contributi della rivista. È possibile conciliare in vari modi crescita e protezione del clima.

Jacqueline Jakob, direttrice dell’AEnEC

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Le 3852 aziende che partecipano alla gestione energetica dell’AEnEC hanno realizzato risparmi pari al doppio delle emissioni annuali di CO2 della città di Zurigo. Per altri dati e storie entusiasmanti vi invitiamo a leggere il rapporto di attività dell’AEnEC.

I gruppi del modello energetico mantengono ciò che promettono. Le 2750 imprese aderenti al modello energetico dell’AEnEC hanno a disposizione ben 101 gruppi in cui scambiarsi vicendevolmente le esperienze.

Svizzera campionessa europea di efficienza

Parola del professor Patel dell’Università di Ginevra: la Svizzera è di gran lunga la nazione in Europa con le industrie a minore intensità energetica. Il consumo di energia per plusvalore lordo, ad esempio, è tre volte più basso di quello della Germania e un decimo di quello dei finlandesi. Questo dato è anche un bel segnale di riconoscimento degli sforzi che, attraverso l’AEnEC, vengono profusi da anni da parte dell’industria dietro la spinta dell’auto-organizzazione dell’economia. Grazie alle misure adottate dal 2001, infatti, le imprese con un accordo sugli obiettivi risparmiano complessivamente circa 2.3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, ossia oltre il 30 per cento. È decisamente più di quanto ci si sarebbe aspettati con il solo impatto della tassa sul CO2.

Accordo sugli obiettivi ed esenzione sono efficaci

Nelle grandi industrie energivore, sono anni che gli esperti si impegnano per risparmiare energia. Con un’analisi esterna mirata, essi individuano sempre nuove potenzialità di efficientamento inutilizzate, riscontrando un dato di fatto sorprendente: più le imprese sono piccole e più i costi energetici sono insignificanti, più sono le misure di efficienza a cui si trovano dinanzi i consulenti dell’AEnEC. La domanda cruciale è quindi: che cosa spinge queste aziende a occuparsi del tema dell’efficienza energetica? La risposta è chiara: è uno stimolo a ottenere il rimborso della tassa sul CO2. In cambio, le imprese accettano obiettivi vincolanti e si fanno monitorare di anno in anno per essere certe di avere imboccato la strada giusta.

Potenziale tutt’altro che esaurito

Con le misure attuate anno dopo anno, presto l’AEnEC non avrà più nulla da fare? Chi lo pensa non ha compreso la dinamica dell’economia: in primo luogo, infatti, ci sono sempre nuove potenzialità economiche emergenti o derivanti da innovazioni e cambiamenti dei processi. Basti pensare, ad esempio, al modello energetico di Zurigo, che da ormai oltre 30 anni sta incrementando l’efficienza. In secondo luogo, va detto che il maggior potenziale risiede nelle numerose imprese meno energivore che non possiedono ancora una gestione energetica sistematica come quella promossa dall’AEnEC. Per motivare queste aziende, tuttavia, occorrerebbe ridurre gli ostacoli al raggiungimento del diritto all’esenzione.

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La prima legge sul CO₂, in vigore fino alla fine del 2012, prevedeva per l’economia una riduzione delle emissioni di CO2 del 15 percento rispetto al 1990. I partecipanti AEnEC hanno superato ampiamente l’obiettivo registrando una riduzione complessiva del 25 percento. Lo scorso anno il focus è stato il passaggio al nuovo periodo di riduzione 2013–2020 previsto della legge sul CO2.

Anche per il nuovo periodo di adempimento l’AEnEC è stata incaricata dalla Confederazione di fornire alle imprese svizzere i seguenti servizi: assistenza e consulenza per l’elaborazione, l’attuazione e il monitoraggio di accordi volontari sugli obiettivi e di proposte di obiettivo finalizzate all’esenzione dalla tassa sul CO2. Per tre anni l’AEnEC ha preparato con massima cura la transizione al nuovo periodo di impegno. Al fine di sviluppare un’applicazione completamente web che integrasse la nuova legislazione sul CO2 e permettesse di attuare anche l’esenzione dal supplemento rete prevista per il 2014 e le modifiche della legge sull’energia, abbiamo investito ben tre milioni di franchi solo nel nostro sistema informatico.

Se durante la fase di transizione non si sono verificate lacune nell’attuazione delle misure, il merito va riconosciuto anche al grande impegno delle moderatrici e dei moderatori come pure dei consulenti PMI dell’AEnEC che assistono quotidianamente i partecipanti. Il numero dei componenti del team, che dal mese di settembre 2013 è accreditato e formato secondo una procedura messa a punto dalla Scuola universitaria professionale di Rapperswil, nel frattempo comprende ben 80 persone. Siamo fieri dei nostri specialisti e siamo convinti che siano loro il vero capitale dell’AEnEC.

In quanto partner per la protezione climatica e l’efficienza energetica, continueremo ad impegnarci fattivamente per l’attuazione della legislazione sul CO2 e sull’energia al fine di garantire che le aziende in Svizzera e l’insieme dell’economia svizzera raggiungano gli obiettivi di riduzione del CO2 e di efficienza energetica anche nel periodo 2013–2020. Per garantire un passaggio diretto e senza problemi al periodo dopo il 2020 è necessario preparare il terreno anzitempo.

Rudolf Minsch, Presidente
Armin Eberle, Direttore

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Christoph Juen, Dr. oec. HSG, dal 2000 è CEO di hotelleriesuisse, l’associazione di categoria degli albergatori svizzeri. In precedenza è stato per dodici anni membro della direzione di Vorort, oggi economiesuisse ed ha lavorato per quattro anni presso l’Ufficio federale per l’economia esterna, oggi seco.

hotelleriesuisse è co-firmataria della «Carta dello sviluppo sostenibile del turismo svizzero». Quali obiettivi perseguono i firmatari della Carta?

La natura, i paesaggi impareggiabili e l’altissima qualità dei servizi sono i motivi per cui i nostri ospiti visitano la Svizzera. L’armonia tra ambiente ed economia insieme all’utilizzo sostenibile delle risorse sono quindi di primaria importanza per il turismo svizzero. In qualità di firmatari della Carta siamo convinti sostenitori dello sviluppo sostenibile del turismo svizzero, una posizione che si riflette anche nella strategia della nostra associazione. Essendo il nostro intento quello di radicare il tema della sostenibilità nel settore alberghiero, offriamo ai nostri membri il sostegno e l’assistenza necessaria per implementare misure finalizzate ad uno sviluppo sostenibile.

Il settore alberghiero opera in un contesto particolarmente sensibile ai costi. Che importanza rivestono i costi energetici per i vostri membri?

Gli studi condotti hanno dimostrato che il consumo di energia di un albergo corrisponde in media al tre percento del suo fatturato. E se si considerano anche i costi per la manutenzione e l’esercizio, la percentuale si raddoppia. Il consumo di energia rappresenta pertanto un fattore di costo di rilievo nel settore alberghiero. Se poi a tutto ciò si aggiunge l’aumento della tassa sul CO2, la conclusione è che una gestione energetica orientata all’incremento dell’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2 conviene doppiamente. In questo caso è importante offrire ai nostri membri degli incentivi che li motivino ad introdurre dei sistemi di gestione energetica orientati alla sostenibilità.

Il progetto «Leuchtturm – Energieeffiziente Hotels Graubünden» (Faro – alberghi grigionesi energeticamente efficienti) sotto la guida dell’albergatore Gustav Lorenz riunisce 98 alberghi grigionesi che fino al 2020 si sono prefissi di risparmiare 68 gigawattore di energia fossile, 26 gigawattore di elettricità, 18 100 tonnellate di CO2 e 22 milioni di franchi di costi energetici. Possiamo considerarlo un progetto modello del settore?

Il progetto «Faro» evidenzia come una cooperazione mirata consenta di ridurre in modo marcato il consumo di energia e di riflesso anche i costi aziendali. Al contempo l’ambiente e la natura vengono tutelati. E ciò va a vantaggio sia delle persone del posto che degli ospiti che visitano il nostro Paese per i suoi paesaggi straordinari. In una situazione complessa come quella attuale, progetti innovativi di questo genere servono da guida per il settore. Il progetto «Faro» è stato così insignito meritatamente nel 2014 del premio del turismo svizzero MILESTONE e nel 2015 del premio svizzero dell’energia Watt d’Or.

È prevista la realizzazione di progetti simili in altri Cantoni?

Il progetto «Faro» degli albergatori grigionesi è finora unico nel suo genere. Ciononostante il nostro settore è sempre particolarmente attivo in tema di sostenibilità. Per esempio in seguito all’introduzione dell’articolo sui grandi consumatori nel Cantone di Berna e all’interesse per l’esenzione dalla tassa sul CO2 è nato il gruppo «Hotellerie Bern» sotto la guida dell’AEnEC. Nei Cantoni di Ginevra, del Vallese, di Zurigo nonché nella Svizzera Centrale assistiamo inoltre alla formazione di gruppi del modello energetico dell’AEnEC. Gli alberghi ticinesi si sono a loro volta uniti al gruppo Grigioni del sud del modello energetico. In questi gruppi gli albergatori hanno la possibilità di scambiarsi regolarmente sui temi energetici e sulle esperienze raccolte durante la realizzazione dei loro progetti di sostenibilità.

È ormai dal 2003 che hotelleriesuisse e AEnEC collaborano al progetto «hotelpower.ch». Cosa offre questo progetto?

«hotelpower.ch» è una piattaforma online dedicata al tema dell’efficienza energetica, destinata agli albergatori e alle persone interessate al settore. Questa piattaforma, dove l’albergatore ha modo di calcolare il potenziale di risparmio non ancora sfruttato nel suo albergo, mostra le misure che possono essere attuate per aumentare l’efficienza energetica. Bastano semplici ottimizzazioni dell’esercizio a fronte di un onere minimo per ridurre i costi energetici correnti. La piattaforma offre inoltre agli albergatori interessati la possibilità di conoscere altri partner con cui collaborare e che possono fornire l’aiuto necessario per attuare i provvedimenti o delle informazioni utili sui programmi di incentivazione per usufruire dei sostegni finanziari. Poter contare sulle conoscenze specialistiche e il know how dell’AEnEC è un elemento molto prezioso per hotelleriesuisse.

Con l‘accordo universale sugli obiettivi (AUO) dell’AEnEC gli alberghi possono chiedere l’esenzione dalla tassa sul CO2 e al contempo adempiere all’articolo sui grandi consumatori dei Cantoni. Per i vostri membri ciò rappresenta uno sgravio?

Sicuramente si tratta di uno sgravio per gli esercizi alberghieri che per il loro consumo di energia annuo rientrano tra i grandi consumatori. Con l’AUO si ottempera all’articolo sui grandi consumatori e gli esercizi che stipulano tale accordo possono richiedere il rimborso della tassa sul CO2 e al contempo tagliare il loro consumo di energia ottenendo così un doppio vantaggio. Per l’albergatore è importante che le misure per incrementare l’efficienza energetica siano redditizie, che possa sceglierle autonomamente e stabilire quando attuarle. In tal modo gli obiettivi concordati nell’AUO e il pacchetto di misure rispondono perfettamente alle esigenze del suo esercizio. Gli esercizi che per le loro dimensioni non rientrano tra i grandi consumatori, ma che adempiono alle condizioni per l’esenzione dalla tassa sul CO2, possono farsi esonerare su base volontaria dalla tassa sul CO2. Affinché ci sia un giusto equilibrio tra costi e benefici è stato fissato un limite inferiore relativo alle emissioni di gas serra dell’impresa pari a 100 tonnellate l’anno. Ciò corrisponde a circa 38 000 litri di olio combustibile. Anche alle piccole aziende che non raggiungono questo limite conviene impegnarsi nella gestione e nel risparmio energetico in quanto possono anch’esse beneficiare dei sussidi messi a disposizione da partner e fonti vari. Tra questi ricordiamo il programma Edifici della Confederazione e dei Cantoni, la Fondazione Svizzera per il Clima, il programma ProKilowatt dell’Ufficio federale dell’energia nonché gli incentivi finanziari offerti da città e comuni.

Sulla base delle informazioni ricavate dal check up energetico, l’AEnEC propone alle aziende partecipanti delle misure di efficienza energetica economicamente sostenibili. Gli alberghi dal canto loro hanno sufficiente spazio di manovra per realizzare le misure. Lo considera un approccio promettente?

Si tratta di un approccio promettente sotto ogni aspetto. Ciò che più conta è perseguire soluzioni praticabili che apportino all’albergatore un valore aggiunto, siano economicamente sostenibili e di facile attuazione.

La legge sul CO2 formula gli obiettivi di politica climatica della Confederazione. Fino al 2020 la Svizzera dovrà ridurre le emissioni di CO2 del 20 percento. Ritiene che il settore alberghiero stia mantenendo la rotta intrapresa?

Con l’attuazione dell’articolo sui grandi consumatori nei Cantoni gli esercizi interessati sono tenuti ad incrementare l’efficienza energetica. L’esenzione dalla tassa sul CO2 promuove l’efficienza energetica degli esercizi e apporta loro benefici economici. Gli stimoli per agire sono stati messi in atto e nel settore alberghiero siamo sensibilizzati al tema della sostenibilità. Progetti faro come quello degli alberghi grigionesi evidenziano che la direzione è quella giusta, anche se il cammino da percorrere è ancora lungo.

Dati personali
Christoph Juen, Dr. oec. HSG, dal 2000 è CEO di hotelleriesuisse, l’associazione di categoria degli albergatori svizzeri. In precedenza è stato per dodici anni membro della direzione di Vorort, oggi economiesuisse ed ha lavorato per quattro anni presso l’Ufficio federale per l’economia esterna, oggi seco.

Con il nuovo programma Veicoli e trasporti efficienti, lanciato dall’Agenzia dell’energia per l’economia e riconosciuto dalla Confederazione, vengono compensate finanziariamente diverse misure che le aziende attuano volontariamente e in aggiunta agli accordi sugli obiettivi sottoscritti nell’ambito dei combustibili e dei carburanti. Ogni tonnellata di CO2 ridotta grazie a questo programma di compensazione dà diritto a un compenso di 130 franchi.

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