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Efficienza grazie al trasferimento delle conoscenze

Gli ospedali presentano un elevato consumo di energia. Non è sempre facile trovare la soluzione più adeguata per aumentare l’efficienza energetica. Per questo motivo circa 50 ospedali svizzeri partecipano alla gestione energetica dell’AEnEC e beneficiano, nell’ambito di un proprio gruppo del modello energetico, di un prezioso scambio di esperienze. Prossima fermata: Inselspital Berna.

I consulenti dell’AEnEC Mark Schuppli e Robert Vogt moderano più volte l’anno le riunioni del gruppo del modello energetico degli ospedali. Sotto la loro direzione circa 50 rappresentanti di ospedali svizzeri discutono su temi specifici legati all’energia del loro settore. Il formato «World Café» si è dimostrato efficace e motiva i partecipanti a scambiare opinioni. Esso consiste nell’alternarsi a più tavoli per esaminare diversi quesiti inerenti a un argomento di attualità. «Bisogna sempre farsi venire in mente qualcosa di nuovo», ammette Schuppli. Molti ospedali sono grandi consumatori, per cui devono ottemperare a un obbligo legale. Si tratta tuttavia di un settore che non può farsi rimborsare la tassa sul CO2. Per questo motivo occorre una dose extra di motivazione: i due consulenti mostrano ai membri del gruppo gli ulteriori benefici derivanti da un approccio orientato alle misure e stimolano uno scambio fruttuoso.

GRANDI E PICCOLI

Che anche le grandi strutture sanitarie beneficino della composizione eterogenea del gruppo è cosa ben nota a Benjamin Schwarz. Il responsabile del reparto Riscaldamento, Aerazione, Climatizzazione e Impianti sanitari dell’Inselspital di Berna partecipa regolarmente allo scambio di esperienze. «Pur essendo un ospedale grande e ad ampio spettro, le realtà più piccole sono per noi fonte di apprendimento. Possiamo ad esempio prendere spunto dai risultati di misure che, su una scala più ridotta, vanno a segno più rapidamente e adattarli alle nostre dimensioni.» Spesso, infatti, le premesse sono identiche. Il problema maggiore è coordinare le misure di efficienza energetica con la normale operatività dell’ospedale. «In determinati progetti si interviene su impianti da cui dipendono determinate procedure mediche», spiega Schwarz. «Nelle riunioni di gruppo si discute anche di come altri ospedali affrontino questo aspetto.» Ma non è solo questione di dialogo e di apprendimento: attraverso l’accordo universale sugli obiettivi, gli ospedali perseguono anche un obiettivo comune in termini di efficienza energetica e riduzione del CO2. Questo è uno dei motivi per cui si è anche ben disposti ad aiutarsi a vicenda.

EFFICACE

E il gruppo degli ospedali lo fa davvero bene. «In fatto di raggiungimento degli obiettivi siamo chiaramente sulla strada giusta», afferma soddisfatto Schuppli. Soltanto dal 2013 al 2017 il gruppo è riuscito a risparmiare circa 5000 tonnellate di CO2 all’anno, per cui è già del 13 per cento inferiore al valore iniziale. I risultati non sono da meno nemmeno sul fronte dell’efficienza energetica, avendo gli ospedali ridotto i consumi di circa 45 000 megawattora all’anno. Il tutto in un ambito che, in fatto di energia, non sta certo semplificando le cose: più ricerca, tecnologia e progresso significa passare dal calore all’elettricità. «Se in un simile contesto non si diventa nettamente più efficienti, i consumi elettrici esploderebbero», commenta Schwarz.

TRASFORMAZIONE

Schwarz sa di che cosa parla. Il suo luogo di lavoro, l’area dell’Insel a Berna, è in piena fase di ristrutturazione. La famosa torre di degenza deve essere ricostruita  e soddisfare i più recenti requisiti per l’impiantistica degli edifici. L’impresa sembra più facile di quello che è: poiché il settore sanitario si trova in costante trasformazione, cambiano anche i requisiti per l’impiantistica degli edifici e i principi operativi degli impianti. «La sfida consiste soprattutto nello stare al passo con i tempi nel corso di una lunga fase di costruzione», afferma Schwarz. Il grande progetto di costruzione sull’area dell’Insel a Berna deve raggiungere anche gli standard MINERGIE-P ECO e soddisfare già oggi i criteri della strategia energetica 2050 della Confederazione.

OSPITE ALL’INSELSPITAL

Come viene sostenuto un progetto di costruzione così enorme? La questione verrà approfondita in aprile dal gruppo del modello energetico degli ospedali. «In occasione della prossima riunione i membri avranno la possibilità di visitare l’area di cantiere 12, ossia il luogo in cui viene sostituita la torre di degenza», rivela Schuppli. A tale scopo il team di progetto dell’Inselspital, cui compete la ristrutturazione, incarica il suo sostituto del responsabile di progetto di mostrare al gruppo come viene sostenuta la ristrutturazione tramite mezzi ausiliari di pianificazione moderni come il BIM (Building Information Modeling). Il BIM è un software particolarmente utile per i progetti di costruzione che visualizza i processi per la pianificazione, il progetto, la costruzione e il funzionamento di un edificio. Per la verità al signor Schwarz, che sta ancora preparando la prossima riunione del gruppo, non piacciono le lunghe visite sui cantieri. Tuttavia «questa volta è diverso», valuta il bernese. È sicuro: «Il potenziale per una discussione è grande, poiché questo progetto nell’area dell’Insel è molto complesso anche in termini di efficienza energetica. Sono pertanto molto lieto di questa riunione e mi auguro che non vengano soltanto poste numerose domande, ma che vengano date anche alcune risposte.» Non mancheranno di certo gli argomenti per uno scambio di idee tra i membri.


RISPARMIO ENERGETICO PER GLI OSPEDALI

Calore residuo
Gli apparecchi medici altamente tecnologici devono essere raffreddati. Un buon piano energetico consente il recupero del calore residuo degli apparecchi: questo calore viene utilizzato per riscaldare l’ospedale restante. Il consumo energetico può così essere dimezzato rispetto al piano convenzionale.

Ottimizzazioni del funzinamento
I requisiti per l’impiantistica degli edifici degli ospedali sono in costante cambiamento. Ottimizzando il funzionamento dell’impiantistica degli edifici è possibile tener conto di questa circostanza. Il potenziale oscilla a seconda della situazione iniziale tra il 5 e il 20 per cento.

Illuminazione
Utilizzando le tecnologie LED è possibile almeno dimezzare il consumo energetico delle illuminazioni negli ospedali.


Ulteriori informazioni

Gli elettrodomestici Schulthess non sono soltanto garanzia di biancheria assolutamente pulita, ma anche di bilancio energetico pulito. L’azienda di Wolfhausen migliora, infatti, da anni con successo la sua efficienza energetica insieme all’AEnEC.

Tutte le lavatrici e le asciugatrici vengono prodotte a Wolfhausen, nell’Oberland zurighese.

Schulthess Maschinen SA produce lavatrici e asciugatrici per le case unifamiliari, plurifamiliari e l’industria. Fondata nel 1845, oggi l’azienda vanta un organico di circa 400 persone, di cui gran parte lavora nel servizio clienti. Un servizio a misura di cliente disponibile 24 ore su 24 è un atout dell’azienda. Daniel Zehnder dirige il settore dei sistemi di gestione, è incaricato della qualità e dell’ambiente ed è responsabile della sicurezza sul lavoro. Ma anche assicurare i massimi livelli di qualità delle lavatrici e delle asciugatrici è un’assoluta priorità, soprattutto nella produzione. «Oggi ordine, domani consegna» è il principio base su cui si fondano le soluzioni di macchine personalizzate per le case di qualunque metratura, per tutti i tipi di tessuti, i settori più disparati e qualsiasi esigenza. Sono trascorsi quasi 60 anni dal lancio di Schulthess della prima lavatrice automatica d’Europa. «Questo carattere precursore ci distingue tuttora», afferma Zehnder. «Le nostre macchine sono ancora oggi tra le più innovative al mondo.» Sono tre i pilastri – «Swissness», «qualità» e «sostenibilità» – che contraddistinguono la filosofia aziendale: tutti gli apparecchi vengono sviluppati e prodotti a Wolfhausen, nell’Oberland zurighese. L’uso di materiali di qualità, la lavorazione di precisione e la lunga durata caratterizzano i prodotti. E la sostenibilità? Oltre al consumo minimo di acqua ed elettricità delle macchine, l’azienda si impegna anche a produrre con la massima efficienza possibile in collaborazione con l’AEnEC.

LA QUALITÀ PROLUNGA LA DURATA

«Produzione meccanica con un tocco di manualità», è la chiave del successo di Schulthess Maschinen SA nella produzione di lavatrici e asciugatrici. Qui macchine ultramoderne per la lavorazione a stampo della lamiera e robot perfettamente programmati incontrano la precisione del lavoro manuale, a cui si ricorre principalmente nella fase finale di montaggio e nei numerosi controlli di qualità. Quanto l’intera produzione possa essere amorevole è dimostrato dal termine «matrimonio», utilizzato internamente per descrivere l’unione tra la vasca di lavaggio e il telaio della macchina. Alla Schulthess le vasche sono in acciaio cromato, cosa che rende l’azienda unica nel suo genere, essendo questo componente esclusivamente di plastica tra la concorrenza. Ma è proprio questo materiale che garantisce la resistenza e la durata degli elettrodomestici Schulthess.

RESISTENZA, LUMINOSITÀ E RISPARMIO

Anche le cifre attuali mostrano l’efficacia della collaborazione con l’AEnEC: ormai Schulthess Maschinen SA risparmia, infatti, ogni anno 19 600 franchi di costi energetici. Questo risparmio è dovuto a diverse misure. Gran parte dell’illuminazione è già stata sostituita con la tecnologia LED, entro fine anno verranno installati da 300 a 400 corpi luminosi nuovi. «Abbiamo investito molto in questo ambito», afferma Zehnder, ma ne vale la pena. Le lampade consumano oltre il 20 per cento in meno di energia e sono molto più robuste. «I nostri addetti alla manutenzione sono enormemente contenti di poter ora sostituire le lampade con frequenza minore.» Sono stati inoltre installati rilevatori di movimento e sono stati sostituiti i portoni dei capannoni di produzione. I vecchi portoni si guastavano facilmente e lasciavano fuoriuscire grandi quantità di calore. Ora funzionano più velocemente e sono automatizzati: i conducenti di carrelli elevatori possono, infatti, aprirli e chiuderli facilmente tramite telecomando.

NUOVO PIANO ENERGETICO

Nei capannoni industriali si lavora a pieno ritmo e fa caldo. Un inconveniente che per Zehnder è sempre stato una spina nel fianco. «Abbiamo moltissimo calore residuo, ma che non utilizziamo», spiega. Questo aspetto sarà affrontato con il nuovo piano energetico che ha elaborato insieme ai consulenti dell’AEnEC. «In una prossima fase abbiamo intenzione di sostituire la nostra caldaia a nafta con tre o quattro riscaldamenti decentralizzati», commenta. Questi ultimi devono essere provvisti di un sistema di utilizzazione del calore residuo per poter sfruttare in modo efficiente le temperature elevate risultanti dalla produzione. Con queste misure si intende migliorare soprattutto l’intensità di CO2dell’azienda. Se tutto andrà secondo i piani, la ristrutturazione dovrebbe terminare nella primavera del 2020.

UNO SCAMBIO PIÙ ECOLOGICO

Chi si occupa per anni di ottimizzare i processi nella propria azienda sa che con il tempo, in assenza di regolari ispirazioni, può venirsi a creare una visione ristretta. Per evitarlo, il consulente dell’AEnEC Hollenstein organizza ogni anno insieme al suo collega Mario Roost un incontro di gruppo. Schulthess Maschinen SA è membro del gruppo del modello energetico «2013plus» cui appartengono anche Läckerli Huus SA o TBB Immobilien SA. In questo gruppo si scambiano opinioni, si discute su temi attuali e ci si fa un’idea della rispettiva azienda «ospitante». «Vogliamo sempre offrire un valore aggiunto a chi partecipa alle riunioni di gruppo», spiega Hollenstein. «O presentiamo argomenti che riguardano e interessano tutti o invitiamo esperti nelle tematiche desiderate.»

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AMAG importa, vende e ripara automobili in tutta la Svizzera. Nei garage si mettono a punto non solo i veicoli, ma anche il bilancio energetico. Con 17 aziende grandi consumatrici, l’AMAG è un partecipante di prim’ordine dell’AEnEC.

Sono circa 5700 i dipendenti AMAG che si occupano di importazione, vendita e manutenzione dei veicoli su tutto il territorio nazionale.

L’Audi S5 brilla in tutto il suo splendore, le plafoniere si riflettono sul cofano motore immacolato, sul sedile posteriore della cabriolet troneggia un cane di peluche. Le auto, disposte su due colonne, seguono la disposizione delle luci a soffitto. L’arredamento dell’area di vendita è rigorosamente prestabilito dal costruttore: ci sono regole che definiscono il numero di luci per automobile, ne determinano la forma, l’angolazione e l’intensità. Nulla viene lasciato al caso; persino le piastrelle del pavimento sono a marchio Audi. O come dice Dionys Wanner: «Qui la creatività non è richiesta». Wanner è responsabile della gestione energetica di tutto il Gruppo AMAG. Conosce ogni angolo dei due piani di showroom Audi. L’azienda fa parte dell’Autowelt di Dübendorf ed è uno dei 75 punti vendita del Gruppo AMAG in Svizzera. La società importa circa 100 000 veicoli nuovi all’anno, la metà dei quali viene venduta nei propri garage. I marchi distribuiti, sia a livello di veicoli che di ricambi, sono VW, Audi, SEAT, ŠKODA e VW Veicoli Commerciali.

UN GRUPPO DEL MODELLO ENERGETICO A SÉ

Quando la legge sul CO2 e l’articolo sui grandi consumatori sono entrati in vigore nei primi Cantoni, Wanner è stato nominato coordinatore energetico di AMAG. In collaborazione con l’AEnEC, dal 2012 istruisce le singole aziende in materia di gestione energetica. Ritiene che la sua sia un’attività estremamente sensata, se si considera quanto spreco di energia può già essere evitato con un minimo sforzo. I grandi consumatori dell’AMAG costituiscono insieme un gruppo del modello energetico a sé, assistito dal consulente dell’AEnEC Stefan Graf. Al suo interno vi sono garage, carrozzerie e il centro d’importazione di Birrfeld, nel Canton Argovia. Graf vede un grande potenziale in questa forma organizzativa: «I garage hanno molte cose in comune, il che semplifica lo scambio e innalza la curva di apprendimento». Gli fa eco Wanner, responsabile della gestione energetica dell’AMAG. Le soluzioni sono sempre le stesse: «tempistiche più brevi, meno luce, meno calore e meno pressione nell’aria compressa».

RISPARMIARE SU ILLUMINAZIONE E VENTILAZIONE

L’intensità delle luci che illuminano le automobili richiede parecchia energia, esattamente quanto la climatizzazione degli showroom. Le regole imposte dalle case costruttrici non consentono di ottimizzare più di tanto questo aspetto, afferma Wanner. Qualche dettaglio minore è stato migliorato, come ad esempio l’illuminazione in prossimità delle vetrine, che viene abbassata quando c’è sufficiente luce naturale. Diversa è la situazione degli impianti di ventilazione: gli spazi enormi, spesso alti, di showroom e garage devono essere aerati e climatizzati a dovere. Regolando correttamente gli impianti e adeguando gli orari di funzionamento, si può risparmiare molto da questo punto di vista. In questo modo, infatti, all’Autowelt di Dübendorf si sono ridotti i consumi energetici di circa 600 megawattora all’anno. «La gente è rimasta a dir poco sorpresa quando nel sistema di monitoraggio dell’AEnEC ha visto quanta energia in meno si consuma modificando le impostazioni degli impianti», commenta Wanner. Grazie all’adozione di misure di vario genere, ogni anno le aziende del Gruppo AMAG risparmiano 1500 megawattora di elettricità e 2000 megawattora di energia per il riscaldamento.

SFRUTTARE I MARGINI DI MANOVRA

Per due anni Wanner e il consulente dell’AEnEC Graf hanno visitato tutte le sedi della Svizzera, analizzandole e definendo gli accordi sugli obiettivi. Nel frattempo si è attuato un gran numero di misure e l’AMAG è sulla strada che la porterà direttamente alla meta. Due centri hanno persino già raggiunto i target prefissati per il 2023. Anche se inizialmente Wanner ha avuto bisogno di molta forza di persuasione per convincere dell’idea il suo management, ora la redditività delle misure parla da sé. «L’AEnEC e la Confederazione hanno davvero trovato un buon sistema per conciliare le misure ecologiche con quelle economiche». In AMAG, ora Wanner trasferisce le sue conoscenze anche da un sito all’altro. Come perito elettronico, specialista in materia di acquisti e coordinatore energetico, nel corso del tempo ha raccolto un vero e proprio bagaglio di esperienze: «Adesso seguo anch’io con attenzione ciò che fanno gli addetti alla pianificazione e naturalmente posso sfruttare queste conoscenze anche in fase di nuovo acquisto». Sebbene le possibilità siano a volte limitate, sinora Wanner e i suoi colleghi hanno sempre trovato un margine utile da sfruttare.

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